Uno dei protagonisti del mondo artistico contemporaneo in Sardegna viene riproposto in questi giorni a distanza di un anno dalla sua scomparsa: una panoramica dei tanti anni di attività artistica di Paolo Laconi sarà infatti presentata in una mostra retrospettiva che rimarrà aperta al pubblico dall’8 al 15 febbraio prossimi. L’esposizione, allestita dall’Associazione culturale “Spazio 61”, potrà essere visitata nell’omonima Galleria a Cagliari in via dei Genovesi 48, in Castello, dal martedì al sabato dalle 17:30 alle 19:30 e la domenica dalle 10:30 alle 12:30; (lunedì chiuso).
Autodidatta, per dieci anni acquarellista, ha realizzato splendidi paesaggi della sua città e della sua isola. Contrasti di luci e ombre tipiche della serena luminosità del nostro clima, abbelliscono collezioni private in Italia e all’estero. Ma è la ricerca di un sentimento più profondo, di un’emozione più intima, che negli anni ‘94 e ‘95 spinge l’artista a una vera e propria sperimentazione che lo porterà a sviluppare un nuovo stile che lo farà conoscere al grande pubblico e riconoscere al primo sguardo. Un surrealismo particolare quello di Paolo Laconi che ci mostra anche quanto l’artista fosse legato alla sua terra. Scene di vita quotidiana, di tradizione e lavoro, di svago e situazioni al limite del paradosso, i cui protagonisti sono raffigurati con visi dall’aspetto tipico dei Mamuthones apparentemente caricaturali, ma dall’artista umanizzati.
Cosa ci lascia l’arte di Paolo Laconi? La nota del “sogno”. Un sogno che attinge dai colori e dalle maschere della Sardegna, da quei cromatismi che danno vita a storie e personaggi fantastici e surreali, a volte pieni di mistero e di ironia che alludono “ad altro”. Qualcosa che colora la realtà di un’altra verità, vista con lo sguardo di un fanciullo che si sorprende ogni volta di un incontro, di un gioco, di un amore, della natura, della vita stessa rappresentata talvolta con ironia, che ci conduce a un’umanità popolare e spesso fantastica.
