Racconto Sogno Desiderio
Premessa
L’idea di questa mostra nasce dalla volontà di far crescere la Galleria Spazio 61 di Cagliari con un’esposizione di carattere internazionale e l’occasione per concretizzarla si è presentata questa Estate, quando l’amico artista Paolo Laconi è stato invitato a Lysice nella Repubblica Ceca, per un Evento Internazionale di Pittura Naif. Così ho pensato di chiedere a Paolo - che ringrazio pubblicamente per il prezioso contributo - di mettermi in contatto con gli altri pittori presenti a Lysice, per proporgli l’allestimento di un’analoga esposizione a Cagliari. Un’idea semplice, che è stata accolta con favore dalla maggior parte di loro e che sono lieto di presentare proprio in chiusura dell’anno 2019, in cui si sono celebrati i dieci anni di attività della mia Galleria.
Sandro Serra, Galleria Spazio 61.
Testo Critico di Rossana Corti.
L’artista Naif o Ingenuo rivela se stesso nella libertà e nella semplicità di espressione, attingendo al bambino che è stato, al suo sguardo verso il mondo, ai suoi sogni e ai racconti famigliari e di comunità che hanno nutrito il suo percorso di crescita. È come un raccontafiabe che trasfigura la realtà in una rappresentazione fantastica, densa di riferimenti simbolici e, spesso, di elementi folklorici legati al suo Paese di origine. Sono artisti autodidatti, ma a volte è solo una scelta di linguaggio artistico, dettata dalla ricerca di purezza, di verità gestuale, quasi un lavacro dalle sovrastrutture della tecnica figurativa accademica, da parte di chi l’ha esercitata per anni. È giusto ricordare che solo grazie alle raffigurazioni pittoriche di “non pittori”, è stato possibile tramandare la memoria di esistenze di villaggi e di tempi felici, spazzati via dalla ferocia della guerra, filtrati attraverso la memoria del cuore. Perché è questa l’essenza più profonda dell’arte Naif: narrare con i sentimenti e le emozioni. Ed è, senza dubbio, il vero filo invisibile che collega tutte le forme di Arte Naif fiorite consapevolmente in Europa, nei Balcani, negli Stati Uniti e nel mondo intero, dalla fine del XIX secolo a oggi, al di là di ogni peculiarità geografica.
Presentazione di Rossana Corti
Dal 29 Giugno al 16 Agosto 2019 si è tenuto l’evento internazionale di Pittura Naif Obrázky ze Sv?ta alias Immagini del mondo nel Castello di Lysice (Repubblica Ceca), a cui hanno partecipato una serie di artisti provenienti da tutto il mondo. Otto tra loro hanno scelto di accogliere l’invito di Sandro Serra - rivoltogli per tramite del pittore (loro sodale a Lysice) Paolo Laconi - per esporre nella Galleria Spazio 61, dando luogo a una sorta di “staffetta” tra Lysice e Cagliari: Marion Alexandre (Francia), Carolina Karpati (Israele), Paolo Laconi (Sardegna), Adzana Modlitbova (Slovacchia), Alexia Molino (Italia), Liora Schwartz Terkel (Israele), Ji?í Vidlák (Repubblica Ceca) e Pawel Widera (Polonia). Ognuno ha inviato tre opere pittoriche, realizzate con stili, tecniche, supporti e formati diversi. Ne emerge un racconto corale, composto sia da affinità anche cromatiche che da unicità di segno, con un uso non casuale dei supporti, come nel caso della forma tonda delle creazioni di Marion Alexandre (che rafforza il valore simbolico dell’albero e della Luna, costanti presenze nella sua produzione) e della corteccia lignea in quelle di Pawel Widera (che connette i suoi paesaggi onirici e fiabeschi direttamente con la natura e i suoi custodi di memorie). Paolo Laconi racconta la Sardegna delle tradizioni e in una delle opere, omaggia, contemporaneamente, Cagliari con la Torre dell’Elefante e il Santo Martire Patrono Efisio e la Sardegna agro-pastorale con i suonatori di launeddas. Alexia Milano porta in scena alcune delle fiabe più celebri, sintetizzandole simbolicamente come in una sorta di rielaborazione ludica delle riflessioni di Bruno Bettelheim e di Marie-Louise von Franz, in cui la protagonista è una fanciulla-donna non vittima, che sa vedere, riflette e cerca soluzioni. Liora Schwartz Terkel è la passione della vita, avvolta nella sua luce, incarnata nella festa gioiosa della danza, nelle diverse culture della Terra. Ji?í Vidlák rappresenta piccole prospettive felici, edeniche e sognanti, con uno scorcio di vita urbana di quartiere ideale, dove luce e calore accompagnano le vite. Adzana Modlitbova immerge in dolci ambienti bucolici, le sue donne vestite con i costumi tradizionali della Slovacchia, inserendo anche una rilettura della fiaba di Cappuccetto Rosso, in cui lei e il Lupo non sono nemici, ma entrambi prigionieri di un ruolo impostogli. Carolina Karpati affida ai suoi portatori di antiche radici, il compito di richiamare alla purezza originale l’uomo moderno, che ha perduto il senso profondo di sé e del suo ruolo nel Creato.